APPENDICE :
1 – CENNI DI NEUROFISIOLOGIA DELL’ APPRENDIMENTO
E’ noto che sistema nervoso (SN) e sistema immunitario (SI) sono connessi da intime inter-relazioni tanto da essere considerati elementi dell’unico grande sistema neuro-immuno-endocrino (NIE), ma essi condividono anche una caratteristica di grande importanza ai fini del successo selettivo: l’estrema plasticità che rende possibile l’apprendimento, cioè l’adattamento all’ambiente.
Alla nascita la massa cerebrale è circa ¼ di quella dell’adulto e le connessioni neuronali generano un basso livello di precisione funzionale.
Se il numero dei neuroni alla nascita è quasi definitivo (ma una capacità rigenerativa è stata dimostrata anche nel SN maturo) la migrazione neuronale si completa solo dopo il primo anno di vita e la formazione di sinapsi (collegamenti tra i vari neuroni) è un processo sempre attivo.
Attraverso questi processi vengono plasmati i circuiti neuronali che verranno poi rinforzati o inibiti a seconda del loro successo nel descrivere il reale e nel produrre comportamenti adeguati.
In questo modo verrebbero selezionate le regole Gestaltiche (*) che controllano le associazioni sensoriali e cognitive.
Queste vengono aggregate in Gestalten via via più complesse che costituiscono il nucleo operativo del pensiero e che assurgeranno ad ‘assetti caratteriali e cognitivi’ ed a ‘stili di risposta cognitivi e comportamentali’, condizionando così il modello dell’universo di quell’Io; queste modificazioni adattative, sia di tipo strutturale che funzionale, del SN sono il substrato biologico dell’apprendimento e della memoria.
I neurobiologi hanno distinto vari tipi di apprendimento (Kandel-Hawkins 1992):
-un apprendimento strutturale dovuto alle modificazioni anatomiche che intervengono nelle fasi di estrema immaturità del SN attraverso la moltiplicazione e la migrazione cellulare
-un apprendimento implicito che richiede tempo per instaurarsi, è frutto di tentativi ed errori, non necessita dell’intervento dei lobi temporali, è espressione di un’archiviazione nelle aree corticali posteriori temporo-parieto-occipitali in particolare dell’emisfero dx (Mancia), è caratteristico dell’ epoca preverbale e presimbolica e resta al di fuori della coscienza e della significazione linguistica (memoria implicita o non dichiarativa di Mancia);
-un apprendimento esplicito, che può instaurarsi alla prima esperienza, che necessita, per la sua fissazione, dell’integrità dei lobi temporali, particolarmente delle strutture ippocampali, viene depositato in varie aree della corteccia associativa e può essere portato alla coscienza nella memoria operativa a breve termine dall’attività della corteccia pre-frontale.
L’apprendimento cosciente può quindi avvenire solo dopo la maturazione completa delle strutture della corteccia pre-frontale che si compie nell’uomo non prima degli 8 mesi (Goldman Rakic 1992).
(*) Gestalt (dal tedesco= forma Plurale Gestalten): per l’ononima scuola psicologica è il risultato del lavoro percettivo che inserisce gli elementi in un contesto, in una forma che tenga conto anche delle relazioni che intercorrono tra gli elementi percettivi stessi; il risultato è un tutto le cui caratteristiche sono ‘diverse dalla semplice somma delle parti’ (le <qualità emergenti> della teoria dei Sistemi).